Monitorare i Content KPI nelle varie fasi del Funnel

Monitorare i Content KPI nelle varie fasi del Funnel

Chi opera nel marketing digitale non può non tener conto dell’importanza dei Content KPI, ossia gli indicatori di chiave di prestazione dei contenuti. Per comprendere bene quale sia il significato e l’importanza dei Content KPI è necessario ricordare che questi sono fondamentali per concretizzare un lavoro di marketing digitale professionale.

Nella scelta delle KPI di contenuto per il funnel è necessario ricordare che quando si realizzano dei testi per i siti web o per i blog, lo scopo finale è quello di soddisfare le richieste degli utenti che oggi sul web cercano soprattutto informazioni su prodotti e servizi nonché approfondimenti originali. Per comprendere al meglio quali sono gli indicatori chiave da utilizzare ci si può rifare alla ricerca di Brie E. Anderson che valuta alcuni elementi fondamentali, ossia l’awareness, l’engagement, la conversione e la fidelizzazione.

L’awareness

Il primo aspetto da prendere in considerazione nella realizzazione di contenuti è l’awareness: con questo termine si indica la volontà di scrivere contenuti in grado di attirare subito l’attenzione di quegli utenti che, avendo un problema, cercano la soluzione sul web.

Per garantire un awareness ad elevato impatto sarà necessario verificare KPI come le i di ricerca organica, le SEO e le SERP. Questi elementi permetteranno di far apparire la giusta pagina del proprio sito al digitare delle parole chiave; in tal modo si permetterà agli utenti di trovare le soluzioni che stanno cercando assicurando anche un maggior traffico sul proprio sito.

L’engagement

Capitare per caso su un sito aziendale o cercarlo per trovare soluzioni sapendo che proprio in quel sito possono essere trovate sono due cose molto diverse. L’engagement rappresenta proprio il coinvolgimento dei clienti, che si interessano alle attività dell’azienda seguendone il sito e/o il blog in quanto lo riconoscono come punto di riferimento per determinate informazioni.

Le KPI che permettono di verificare il livello di engagement sono soprattutto il numero di clic e il bounce, ossia la frequenza di rimbalzo. Questi sono KPI fondamentali per permettere una distinzione tra traffico attivo e passivo, ossia quello che si sofferma sulla nostra pagina e quello che, invece, dà solo una rapida occhiata ed esce.

La conversione

Se i primi step del funnel sono importanti, la conversione è invece fondamentale in quanto permette di monetizzare l’interesse degli utenti verso il proprio sito. Essa indica quali sono i contatti che si sono trasformati in clienti e per questo motivo è importantissimo monitorare al meglio le conversioni.

I KPI specifici per questa fase sono soprattutto i goal completions, ossia il raggiungimento degli obiettivi e gli acquisti. Nel primo caso si andranno a verificare ad esempio i download di un video o di documenti, le visualizzazioni di immagini o video o ancora il riempimento di moduli online. Nel secondo caso, specifico per i siti che prevedono un e-commerce, si potranno verificare facilmente i visitatori trasformati in clienti verificando il numero di vendite effettuate.

La fidelizzazione

Poter contare su clienti fissi è fondamentale per un’azienda: ecco perché è di primaria importanza puntare sulla fidelizzazione del pubblico. Per monitorare la lealtà degli utenti, ossia il loro ritorno, è necessario puntare su KPI specifici, come gli utenti di ritorno e, soprattutto, il r business.

Il repeat business evidenzia la fidelizzazione in quanto permette di verificare i clienti che dopo aver acquistato presso il nostro sito, tornano a farlo ancora, evidenziando pertanto soddisfazione nel prodotto o servizio.

Tenere presente queste metriche, in positivo o in negativo, è sicuramente importante per comprendere al meglio se la strategia che si è intrapresa è corretta o meno. Ogni qual volta che si prendere una decisione, in particolare nel mondo digitale, è sempre bene avere a portata dei dati per confermare o meno le proprie decisioni.